Immenso il mare
Immenso, il mare,
le onde che arrivano a me,
chissà da dove?
Ti guardo, tu parli al mio cuore,
racconti la tua grandezza.
Vorrei perdermi nel tuo silenzio,
vorrei restare qui per sempre
e guardare, guardarti.
L’onda più grande, si rovescia sullo scoglio
gli spruzzi vanno in alto
e sembra che si liberino i tuoi pensieri.
Vorrei essere una sirena
per restare in te,
vorrei essere un gabbiano
e con il mio volo, sfiorare le tue onde,
vorrei essere una barca
per lasciarmi accarezzare da te.
Ma sono qui
e sono niente rispetto al tuo immenso.
Cristina Mambrini
A Leonardo
Non riesco a dire come sono,
non sono niente,
o forse tutto.
Racchiudo dentro me,
un forte sentimento
sono felice a volte triste
e tutto intorno a me è immenso.
Sento la sua voce, al mattino,
mi chiama, è una melodia.
Le sue mani, che sfiorano indecise quei tasti bianchi,
piccole, eppure a volte così forti.
Mi sfiorano i capelli,
mi accarezzano il viso, mi parlano di te
di come sei,
tu, con la tua testardaggine
ma con la tua dolcezza.
Immenso amore, sei parte di me.
Guardo il tuo viso e vedo riflesso il mio,
i tuoi occhi, così belli ridono,
mentre guardano il mondo,
le tue risate echeggiano nel vuoto della mia mente,
rimangono scandite come i rintocchi dell’orologio antico.
Tu,
sei il mio capolavoro
bello come un quadro del Caravaggio
e unico come Monnalisa.
Tu,
sei come sono e io sono te.
Cristina Mambrini
Volo
Volo non volo?
Vorrei aprire quelle sbarre.
Si può fermare il volo di un gabbiano?
I miei pensieri
sono chiusi in una gabbia, dalle sbarre d’acciaio
e a piccoli voli, cercano una via.
E la paura? Non so?
Ma a volte non riesco
si accavallano come onde nella mia mente,
i miei pensieri, semplici,
ma a volte così ardui.
Ma ad un tratto, ecco, un piccolo varco si apre
innanzi a me, un’immensa tela bianca
la fisso, non so, vorrei fuggire
con lo sguardo la avvicino, la sfioro
sento la sua trama e dentro un fremito,
intorno a me, più niente, ci siamo io e lei
i miei pensieri sono finalmente liberi.
I pennelli, i colori, disordinati sul tavolo
ma in fondo non servono, sono solo materia.
Su quella tela prendono forma i miei pensieri, la mia anima.
Io sono loro.
Il gabbiano ha ripreso il suo volo.
La chiave della gabbia c’è
ora è aperta ed io mi sento viva.
Cristina Mambrini
A Clara
Che strano, guardo l’orizzonte
il ponte, la collina, la chiesa
e lo sguardo lentamente si abbassa
e osserva il giardino.
Il giardino…
D’un tratto, ritorno indietro con la mente
e vedo una figura,
con le mani accarezza i suoi fiori
è dolce, non più giovane,
ma nei suoi occhi c’è la luce
di tanto tempo fa.
La rivedo
sorridente vicino ai suoi figli
la rivedo
accarezzarli piano
e risento la sua voce,
le parole accomodanti
pronte a scusare ognuno di loro.
Nel suo viso,
ci sono i segni di tanta amarezza,
di tanto lavoro
e forse nascondono anche tanto dolore.
La rivedo guardare lontano
in quello sguardo, c’è tanta speranza
“ chissà se si domanda quanto a lungo vivrà? “
Guardo ancora laggiù,
tra le rose si ferma
si volta, mi tende la mano
e svanisce pian piano
lasciando, anche a me,
il suo dolce ricordo.
Cristina Mambrini
Soffio di tempo
Tempo lontano e perduto
legato ad ognuno di noi
da ricordi leggeri
come il soffio del vento.
La maschera
Dietro un mondo di maschere
c’è una realtà sincera
tu togli quella maschera
per scoprire che a vivere
non serve, poi, nascondersi
Cristina Mambrini
Angeli
Angeli che volano dentro di noi,
forse una sola volta nella vita
afferrarli è difficile, riconoscerli impossibile,
volano alto lassù, leggeri effimeri.
Noi con la nostra pazzia,
legati solamente all’esistere
non guardiamo mai in alto,
desiderando che non sia solo cielo,
eppure, con la fantasia, troveremmo anche noi il nostro posto,
dove a sorreggerci ci sarebbero loro.
Angeli, che attraverso il nostro sguardo cercano un mondo più grande.
Angeli, che attraverso il nostro cuore si fermano, guardano, pensano,
e vedono un mondo, che forse non è così freddo.
Un mondo dove i colori fanno parte di noi,
dove un sorriso è dentro una culla,
dove una carezza è sorretta da un bastone,
dove uno sguardo è diverso dagli altri
e dove gli Angeli ci fanno compagnia.
Cristina Mambrini
Nastri
Nastri colorati,
che legano le note ai movimenti,
ogni passo è musica,
ogni gesto è melodia.
Ecco, silenzio, le note si susseguono
la musica inizia,
i nastri si muovono,
si legano e prendono vita,
disegnano figure e sulle note, si rincorrono gli
attrezzi.
La palla rimbalza,
il cerchio oscilla e le clavette roteano
vorticosamente.
Ma tutto si ferma, quando la musica si arresta
e gli attrezzi, immobili,
restano nella mia tela.
Cristina Mambrini
Il tempo
Raccontami il tempo,
seduta sopra a tutto lasci passare gli anni,
cercando di non essere te.
I sorrisi, nascondono i tuoi sentimenti,
non c’è tempo per amare,
non c’è tempo per pensare,
il tempo è veloce non si ferma ad aspettarti.
Tu corri e non ti volti indietro.
Ferma il tuo tempo, guardati intorno,
ciò che tu vuoi e lì, vicino a te.
Rimetti sulla dama tutte le pedine della tua vita
e spezza la clessidra.
Il vento soffia leggero sul tuo viso.
I tuoi occhi si aprono,
la felicità ti invade.
Raccontami il tempo e non sarai più sola.
Cristina Mambrini
Nostalgia
Guardando verso l’alto, lassù,
dove lo sguardo si perde, nel nero della notte,
le luci riflesse mi accecano,
le musiche, i suoni, mi affascinano.
I colori degli sguardi,
che vagano nelle strade grandi e rumorose,
il rimbombar dei passi frettolosi
che si inseguono frenetici
e le parole veloci e incomprensibili.
Mi guardo intorno
e vedo i grattacieli, che si perdono in alto,
nell’infinito, dove neppure lo sguardo arriva.
E’ l’ultima sera per me,
domani non sarò più qui
e stasera su quell’aereo, vedrò allontanarsi
le luci e i colori.
Non scorderò mai più questi giorni
nei miei ricordi, ci sarà sempre quella donna,
immobile, gigantesca,
che con il suo sguardo fiero,
dall’isola, sovrasta New York.
Quel ponte illuminato, che attraversa il mare
e porta su di se, il peso dei rumori
e delle corse in auto.
Da domani, non sarò più qui, ma sentirò ancora
i tuoi rumori, avrò negli occhi le tue luci
e sentirò nel cuore il tuo calore.
New York addio.
Cristina Mambrini
Ricordo
Mi siedo davanti
ai tasti del mio pianoforte,
guardo lo spartito
e le mie mani si posano sui tasti.
Il mio pianoforte,
ricordo,
nei miei sogni di bambina
c’era sempre, ed io, lì davanti a suonarlo.
Il suono è dolce e melodioso
indeciso nell’esecuzione,
ma dentro ad ogni nota,
c’è tutto l’amore che provo per la musica.
La musica…
Moderna, classica, bluse, jazz
non importa
la mia mente e il mio cuore,
ricevono da lei
vibrazioni ogni volta diverse.
La musica…
Una cosa che c’è, sentiamo
e accompagna amore, gioia, dolore.
Ma se per un momento
il silenzio avvolgesse la nostra vita
ed ogni nota del mondo,
si perdesse nel vuoto.
Niente, più niente
solo il silenzio
silenzio nel cuore e nell’anima
e vuoto da riempire con altra musica.
Cristina Mambrini
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A mio padre
Quando ieri, guardavo i tuoi occhi,
vedevo una luce
quella luce che c’era quando ero bambina,
una luce splendente
e lì dentro,
ardeva tutta la tua forza,
la passione per ciò, che ogni giorno facevi,
l’amore per ognuno di noi;
ad ogni figlio un amore diverso,
ma grande; tanto grande da soffocarci.
L’amore per quella famiglia
che con tanta fatica crescevi.
Il lavoro consumava il tuo tempo,
ma le ore per noi, erano quelle di un amico,
erano grandi.
Nei tuoi occhi,
c’era l’azzurro del mare,
la luce del cielo, l’amore per noi.
In ogni momento, anche quello più brutto,
c’era la forza, la voglia di vivere,
la lotta che ogni giorno facevi.
Ora quando guardo i tuoi occhi,
non vedo più quella luce,
ogni giorno pian piano si spegne.
Non c’è più quella forza
c’è tristezza, dolore
c’è l’arrendersi, a quel male
che è più forte di te,
che è più forte di noi,
che è più forte di tutto.
Ora quando guardo i tuoi occhi,
non c’è più l’azzurro del mare,
ma c’è un velo, triste, leggero.
Non c’è più la luce del cielo,
ma c’è un mare in tempesta
che si spegne pian piano al tramonto.
Ora quando guardo i tuoi occhi
c’è l’arrendersi piano.
Ma forse, chissà, quella forza
che io ho amato tanto,
è la forza che dai ad ognuno di noi,
perché un giorno,
sappia dirti anche addio.
Cristina Mambrini
Libertà
Libertà di nuotare
in un mare pulito,
Libertà di parlare
ad ognuno, nel mondo,
Libertà di guardare
oltre questo apparire,
Libertà di pensare
a chiunque e dovunque,
Libertà di morire,
se la vita non da ciò che uno si aspetta,
Libertà di pregare
ad oriente e occidente,
Libertà di donare
senza nascondersi al buio
quell’amore che hai dentro,
Libertà di osservare,
gli occhi puri di un bimbo,
e capire che ognuno
ha la sua Libertà.
Cristina Mambrini
Io mi chiedo :
cosa vedono gli occhi di un bambino
quando guardano il mondo
quando si guardano attorno,
forse non hanno più certezze
e nei loro occhi c’è tanto dolore.
Dentro ognuno di loro
c’è l’orrore del sangue versato nella strada
l’orrore,
che gli soffoca la voce
per gridare, parlare anche a chi amano.
Forse non riescono a fare capire
come sono, cosa sono
e intorno a loro, il buio della notte li avvolge.
Se riuscissimo ad entrare in quel mondo
fatto di favole, fantasia, innocenza,
in un mondo d’amore,
ma non l’amore facile
quello che si può dire, così, con le parole
l’amore che con un gesto arriva in fondo al cuore,
quello che solo un bimbo sa dare.
In fondo è così facile
basta lasciarsi andare, saper ascoltare, guardare
aprire il proprio cuore,
lasciare entrare il sole, il vento
lasciarsi accarezzare piano, senza pensare.
O forse non è così facile
perché vorrebbe dire,
dare a loro, ciò che non hai più per te.
Il mondo è in corsa, per arrivare primo.
Dove? Al traguardo.
Quale?….…
Ma l’importante è correre,
non guardare indietro, non ascoltare il pianto di un bambino,
non afferrare la sua mano tesa
correre, non chiedersi chi c’è
che cosa si è lasciato
correre.
E poi? Quando si arriva in fondo?
In fondo…..
In fondo io mi chiedo vale tutto questo?
E quello che nella corsa ci è sfuggito o abbiamo lasciato.
In fondo ….
In fondo chiedono l’amore,
ma forse è una di quelle sensazioni
che nella corsa non abbiamo ascoltato, afferrato e guardato
e se non torni indietro e ti fermi
dentro, non l’avrai mai
e piangeranno ancora, gli occhi di un bambino.
Cristina Mambrini
Cristina Mambrini
ringrazia per l'attenzione
tutti i visitatori
La Goccia
Timidezza
Nascondersi sotto un cappello di paglia
che a volte non esiste.
Nascondere la propria timidezza
dietro ad un pallido rossore
che forse nessuno può scorgere
ma mettersi a nudo pian piano
usando soltanto i colori,
che sopra ad una tela bianca
disegnano i pensieri segreti.
Cristina Mambrini
Una goccia scende lieve, trasparente
lentamente scivola giù, più giù
cade sulla mia mano.
Il sole riflette i mille colori che sprigiona.
È una goccia di pioggia, fresca
ed io la sento sopra la mia pelle.
Una goccia scende piano leggera, calda
scivola sui nostri corpi, lentamente.
Non è il sole a darle i colori
ma è ognuno di noi, è il sudore, la fatica.
Precipita e cade sulla mia mano
ed io la sento sulla mia pelle.
Una goccia scende piano, leggera
Notte
Il buio della notte mi accarezza piano,
dallo scoglio intravedo le stelle che compaiono,
tra le nuvole portate dal vento.
Non vedo più il mare,
ma sento il rumore delle onde,
si infrangono sotto di me
e muoiono in un lungo sussurro.
Gocce d’acqua mi accarezzano il viso,
e ricadono piano sullo scoglio.
E’ silenziosa questa notte
e nel cielo intravedo,
il movimento lento di un gabbiano,
che cerca riposo, dopo il suo lungo cammino.
Lontano, si vedono le luci del faro
che aprono un varco in questa notte
e tende la sua mano alle barche,
che arrivano
e ridanno speranza a chi spera..
Sullo scoglio un pescatore,
aspetta seduto la sua preda,
cercando di ripararsi dalle prime gocce di pioggia
che gli schizzano il viso.
Nel silenzio di questa notte
i miei pensieri si rincorrono, cullati dalle onde,
ascolto la voce del vento
che fa sbattere forte le vele delle barche
e il mio cuore.
Ascolto il leggero brusio del paese vicino,
che piano piano si ferma.
Anche le ultime luci si spengono
ed io rimango sola ,
sullo scoglio che si perde nel mare.
Cristina Mambrfini
sfiora il mio viso, le labbra.
Il suo colore è la rabbia, il dolore, il rancore
è la voglia di ricominciare,
cade sulla mia mano, ed io la stringo
più forte
e quando riapro le dita
mi accorgo, che è solo una goccia di pianto.
Cristina Mambrini
Nuotate verso il mare
lontano sarà la riva, dove le vostre mani si potranno aggrappare.
Volate verso l’ignoto
Scendete verso l’oscuro
lontano sarà la luce, che vi aprirà il cammino.
stanche saranno le gambe, che porteranno il peso del vostro corpo.
Salite verso il cielo
dove una Mano, accompagnerà e scalderà la vostra anima
e piano, piano volgete il vostro sguardo verso di noi
che nella solitudine, di un mondo affollato
ancora aspettiamo
Cristina Mambrini
La Luce ... lo Spirito
Il sole ieri sera,
come un vecchio stanco,
è andato a dormire lasciando il posto alla notte.
Ora è l’alba e pian piano risorge.
Con i suoi raggi illumina il cielo nero.
La luce risplende lontana,
s’illumina intorno
e i monti laggiù,
s’intravedono circondati da una nebbia leggera.
Le nuove gocce di rugiada bagnano il prato
e come perle d’argento
incorniciano una ragnatela,
tra le rose si sente il profumo del mattino.
Le prime luci cambiano i colori delle cose,
all’orizzonte, le nubi si tingono di rosa,
i raggi filtrano e come lunghe dita
sfiorano calde il mondo.
I miei occhi,
si guardano intorno.......
La luce dello spirito mi invade
In ogni cosa che vedo, c’è pace;
in questo nuovo giorno,
in questo sole che ci scalda e ci fa sentire vivi.
Ogni mattina si sveglia
regalando ad ogni cuore il suo calore,
ad ogni occhio la sua luce,
ad ogni uomo la sua vita.
Ma non c’è “colore” diverso
Non c’è “ Dio “ diverso
c’è la Luce, lo Spirito, la Vita,
c’è l’Amore....... la Pace.
La sua luce è per noi,
ma niente ci chiede
regalando, semmai, ogni giorno qualcosa.
Il Suo silenzio ci parla d’amore.
Guardando il sole,
vedo più che una palla infuocata,
vedo oltre il cielo,
vedo oltre l’universo,
sento lo Spirito che mi rende serena.
La Tua luce è di tutti, la tua fede, è anche mia.
Cristina Mambrini