Casella di testo: ARTISTA

Casella di testo: CRISTINA MAMBRINI
Casella di testo: POESIE

 

 

Immenso il mare

 

Immenso, il mare,

le onde che arrivano a me,

chissà da dove?

Ti guardo, tu parli al mio cuore,

racconti la tua grandezza.

Vorrei perdermi nel tuo silenzio,

vorrei restare qui per sempre

e guardare, guardarti.

L’onda più grande, si rovescia sullo scoglio

gli spruzzi vanno in alto

e sembra che si liberino i tuoi pensieri.

Vorrei essere una sirena

per restare in te,

vorrei essere un gabbiano

e con il mio volo, sfiorare le tue onde,

vorrei essere una barca

per lasciarmi accarezzare da te.

Ma sono qui

e sono niente rispetto al tuo immenso.

                            Cristina Mambrini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A Leonardo

 

Non riesco a dire come sono,

non sono niente,

o forse tutto.

Racchiudo dentro me,

un forte sentimento

sono felice a volte triste

e tutto intorno a me è immenso.

Sento la sua voce, al mattino,

mi chiama, è una melodia.

Le sue mani, che sfiorano indecise quei tasti bianchi,

piccole, eppure a volte così forti.

Mi sfiorano i capelli,

mi accarezzano il viso, mi parlano di te

di come sei,

tu, con la tua testardaggine

ma con la tua dolcezza.

Immenso amore, sei parte di me.

Guardo il tuo viso e vedo riflesso il mio,

i tuoi occhi, così belli ridono,

mentre guardano il mondo,

le tue risate echeggiano nel vuoto della mia mente,

rimangono scandite come i rintocchi dell’orologio antico.

Tu,

sei il mio capolavoro

bello come un  quadro del Caravaggio

e unico come Monnalisa.

Tu,

sei come sono e io sono te.

                                                Cristina Mambrini

Musica nel silenzio

Hai mai ascoltato il silenzio?
I suoni che ci sono, sono quelli dei ricordi.
E’ una grande musica,
sul pentagramma ci sono tutte le note
non sono messe a caso
ma formano una grande melodia.
Gli strumenti che suonano scandiscono il ritmo della vita,
e se tu ascolti scopri che ognuno,
nell’orchestra occupa il suo posto
la musica è armonia, se tutti suonano,
e senza, anche uno di loro,
la melodia è vuota, non è più la stessa.
Si legano tra loro
ed ogni nota che esce, è un frammento di te.
Ad ogni suono i tuoi ricordi prendono vita
e vaghi con la fantasia, tornando indietro nel tempo
e scopri la felicità in piccoli momenti
ormai perduti.
Fermati ad ascoltare il silenzio
e scoprirai quanta musica c’è.
                                                  Cristina Mambrini
 
A Te

I ricordi si attenuano
a volte sono confusi
a volte netti,
ma grande è il sentimento che a te mi lega.
Il tempo passa e insieme,
siamo come la tela con i suoi colori,
forse ingialliti,
ma sempre il capolavoro
tale sarà.
Sei tu che mi dai forza
quando non riesco
tu, che sei presente, anche quando non ci sei,
la tua voce, che sento nel silenzio della vita,
le tue mani che mi accarezzano
e il tuo calore, che mi da certezza
che saremo sempre insieme.
Io non so se questo è l’amore
quello vero, unico
ma so che senza te non sarei niente,
io vivo in te.
Tu sei per me.... non so.
Ma tu, lo sai.
                                   Cristina Mambrini
Ricordo di un’amica

I ricordi di una vita,
scorrono lenti, nella mente di ognuno di noi
si fermano e riprendono veloci,
cancellano o attenuano il dolore,
fanno sorridere a volte piangere,
rendono felici oppure tristi.
Il tuo ricordo,
invade spesso la mia mente,
la malinconia mi assale
e le lacrime, lente, solcano il mio viso.
Sapessi quante volte ho pensato;
quante parole vorrei dirti,
quante cose avrei voluto fare... e non ho fatto!
Come si può, a volte,
gettar via l’amicizia
per lasciar spazio ad altri sentimenti.
Come si può far passare i giorni,
senza parlarsi, per stupidi litigi.
Poi, ad un tratto, chi pensi eterno
come un giovane ramo si spezza,
all’ondeggiar del vento
e rimane il ricordo
che tu non puoi e non vuoi dimenticare.
Quante volte ho pensato:
-non è giusto,
non si può uscire dalla vita,
senza aver tempo di guardare il mondo,
senza poter conoscere l’amore di una figlia,
senza poter vivere la vita.-
Se solo si potesse mutare il destino,
se solo si potesse....
ma tu non sei più qui,
sei solo nei ricordi, di chi, anche se poco,
ti ha voluto bene.
Avevi i tuoi difetti,
come ognuno di noi
e a volte non capivo, come eri
o forse non volevo,
ma vorrei, che tu ci fossi ancora.
Vorrei poterti dire tante cose,
vorrei poter vedere il tuo sorriso,
il primo che ho incontrato a quindici anni.
Vorrei che tu ci fossi
ma tu... non ci sei più.
                                          Cristina Mambrini
 
Semplicemente “ ti voglio bene”

Ricordi di tanto tempo fa
che mi rendono triste
che mi fanno pensare a quando, tu, eri con me
ai nostri bisticci
alle nostre risate
a tutte quelle volte che avrei voluto dirti
“ ti voglio bene”.
Spesso le parole sono solo pensieri
che io posso sentire
e non riescono a volare
sono chiusi in un sorriso
in una carezza, mai data.
Volerebbero liberi, se piano, piano
non ascoltassero più la ragione
quella che non fa dire
un semplice mi manchi
quella che tiene a freno lo slancio di un bacio.
Eppure quando ripenso
ricordo che nella mia vita da adulta
non te lo ho mai detto
non te lo ho mai dato,
ho dato per scontato, che certi sentimenti,
ognuno li conosce
” un figlio vuole bene” e il padre “lui lo sa”.
I giorni in cui stavi male, io ti osservavo
avevi solo bisogno d’amore
ed io non potevo dir niente
ogni parola voleva dire morire.
Ora quando guardo le tue fotografie
lo ripeto mille volte,
tu, non sei più qui ad ascoltarmi
ma da lassù udrai il mio grido
che è forte, tanto forte
e solo tu lo puoi sentire
“ babbo, ti voglio bene”.
                                      Cristina Mambrini

 
Nel bosco c’è il silenzio

Nel bosco c’è il silenzio,
il vento soffia tra le fronde degli alberi,
le ombre si muovono leggere,
le foglie cadono una ad una
ed i colori si fondono.
Le creature del bosco mi guardano,
la mia mente si libera
e immagina un mondo fantastico.

Nel bosco c’è il silenzio
ed io ritorno bambina
vorrei vedere, ad un tratto,
uscire dai tronchi degli alberi,
piccoli gnomi.
Gli uccelli con i loro cinguettii
mi parlano, mi raccontano.

Nel bosco c’è il silenzio
ed io mi guardo intorno,
sollevo il mio sguardo tra i rami intrecciati,
intravedo piccoli spicchi di cielo,
sento il rumore dell’acqua di un ruscello
che scorre veloce, come la vita.
Vorrei fermarlo nelle mie tele
vorrei dipingerlo con i colori,
ma riesco solo a sentirlo dentro di me.

Nel bosco c’è il silenzio
ed io, mi perdo in lui.
                               Cristina Mambrini

 

Volo

Volo non volo?
Vorrei aprire quelle sbarre.
Si può fermare il volo di un gabbiano?
I miei pensieri
sono chiusi in una gabbia, dalle sbarre d’acciaio
e a piccoli voli, cercano una via.
E la paura? Non so?
Ma a volte non riesco
si accavallano come onde nella mia mente,
i miei pensieri, semplici,
ma a volte così ardui.
Ma ad un tratto, ecco, un piccolo varco si apre
innanzi a me, un’immensa tela bianca
la fisso, non so, vorrei fuggire
con lo sguardo la avvicino, la sfioro
sento la sua trama e dentro un fremito,
intorno a me, più niente, ci siamo io e lei
i miei pensieri sono finalmente liberi.
I pennelli, i colori, disordinati sul tavolo
ma in fondo non servono, sono solo materia.
Su quella tela prendono forma i miei pensieri, la mia anima.
Io sono loro.
Il gabbiano ha ripreso il suo volo.
La chiave della gabbia c’è
ora è aperta ed io mi sento viva.

                                                       Cristina Mambrini
 

Malinconia

Nel mare al tramonto
laggiù,
all’orizzonte il sole pian piano
si adagia sull’onda
e intorno le nubi, accarezzate dal vento,
lo accompagnano con un dolce movimento.
Sullo scoglio una luce leggera,
disegna un profilo
e gli spruzzi dell’onda
appaiono come gocce di pianto,
che dagli occhi di un bambino, cadono,
sulle mani fredde del mondo.
Il silenzio avvolge l’onda che lentamente scompare
e torna all’orizzonte,
per riprendere ancora il cammino
e tornare ai mie piedi.
Se guardo intensamente,
è come se il mio cuore si gettasse nel mare,
per confondersi nella scia lasciata da una barca
e raggiungere gli abissi.
Laggiù dove il silenzio è padrone,
dove la luce non filtra
e la corrente dolcemente ti porta.
Dentro di me, le note della musica,
accompagnano la mia malinconia
e all’orizzonte, dove il sole pian piano scompare
per poi tornare ancora,
riprende la mia vita.
                                             Cristina Mambrini
 

 

 

 

 

 

A Clara

Che strano, guardo l’orizzonte
il ponte, la collina, la chiesa
e lo sguardo lentamente si abbassa
e osserva il giardino.
Il giardino…
D’un tratto, ritorno indietro con la mente
e vedo una figura,
con le mani accarezza i suoi fiori
è dolce, non più giovane,
ma nei suoi occhi c’è la luce
di tanto tempo fa.
La rivedo
sorridente vicino ai suoi figli
la rivedo
accarezzarli piano
e risento la sua voce,
le parole accomodanti
pronte a scusare ognuno di loro.
Nel suo viso,
ci sono i segni di tanta amarezza,
di tanto lavoro
e forse nascondono anche tanto dolore.
La rivedo guardare lontano
in quello sguardo, c’è tanta speranza
“ chissà se si domanda quanto a lungo vivrà? “
Guardo ancora laggiù,
tra le rose si ferma
si volta, mi tende la mano
e svanisce pian piano
lasciando, anche a me,
il suo dolce ricordo.
                                        Cristina Mambrini

 

Rami spezzati

Granelli di sabbia
portati dal vento che ricoprite i legni sulla spiaggia,
le onde leggere arrivano e accarezzano piano
i resti di una grande pineta.
Il mio sguardo si perde all’orizzonte,
seguendo gli intrecci di rami spezzati.
Se solo potessi salire in alto,
sulla torre che guarda il mare,
forse vedrei ancora, la spiaggia di tanti anni fa,
dove correvo.
Non c’è più niente laggiù,
il mare, con le sue grandi mani
ha portato via tutto, lasciando, sui granelli di sabbia i ricordi.
Ma quando il sole è più caldo,
ritornano le risate dei bambini
che corrono come allora, tra i rami spezzati.

                                                          Cristina Mambrini

 

Soffio di tempo

 

Tempo lontano e perduto

legato ad ognuno di noi

da ricordi leggeri

come il soffio del vento.

 

 

La maschera

 

Dietro un mondo di maschere

c’è una realtà sincera

tu togli quella maschera

per scoprire che a vivere

non serve, poi, nascondersi

 

                 Cristina Mambrini

Angeli

 

 

Angeli che volano dentro di noi,

forse una sola volta nella vita

afferrarli è difficile, riconoscerli impossibile,

volano alto lassù, leggeri effimeri.

Noi con la nostra pazzia,

legati solamente all’esistere

non guardiamo mai in alto,

desiderando che non sia solo cielo,

eppure, con la fantasia, troveremmo anche noi il nostro posto,

dove a sorreggerci ci sarebbero loro.

Angeli, che attraverso il nostro sguardo cercano un mondo più grande.

Angeli, che attraverso il nostro cuore si fermano, guardano, pensano,

e vedono un mondo, che forse non è così freddo.

Un mondo dove i colori fanno parte di noi,

dove un sorriso è dentro una culla,

dove una carezza è sorretta da un bastone,

dove uno sguardo è diverso dagli altri

e dove gli Angeli ci fanno compagnia.

                                                                  Cristina Mambrini

 

 

 

Nastri

Nastri colorati,
che legano le note ai movimenti,
ogni passo è musica,
ogni gesto è melodia.
Ecco, silenzio, le note si susseguono
la musica inizia,
i nastri si muovono,
si legano e prendono vita,
disegnano figure e sulle note, si rincorrono gli attrezzi.
La palla rimbalza,
il cerchio oscilla e le clavette roteano vorticosamente.
Ma tutto si ferma, quando la musica si arresta
e gli attrezzi, immobili,
restano nella mia tela.
                                               Cristina Mambrini
 

Il tempo

Raccontami il tempo,
seduta sopra a tutto lasci passare gli anni,
cercando di non essere te.
I sorrisi, nascondono i tuoi sentimenti,
non c’è tempo per amare,
non c’è tempo per pensare,
il tempo è veloce non si ferma ad aspettarti.
Tu corri e non ti volti indietro.
Ferma il tuo tempo, guardati intorno,
ciò che tu vuoi e lì, vicino a te.
Rimetti sulla dama tutte le pedine della tua vita
e spezza la clessidra.
Il vento soffia leggero sul tuo viso.
I tuoi occhi si aprono,
la felicità ti invade.
Raccontami il tempo e non sarai più sola.
                                        Cristina Mambrini

 

Nostalgia

Guardando verso l’alto, lassù,
dove lo sguardo si perde, nel nero della notte,
le luci riflesse mi accecano,
le musiche, i suoni, mi affascinano.
I colori degli sguardi,
che vagano nelle strade grandi e rumorose,
il rimbombar dei passi frettolosi
che si inseguono frenetici
e le parole veloci e incomprensibili.
Mi guardo intorno
e vedo i grattacieli, che si perdono in alto,
nell’infinito, dove neppure lo sguardo arriva.
E’ l’ultima sera per me,
domani non sarò più qui
e stasera su quell’aereo, vedrò allontanarsi
le luci e i colori.
Non scorderò mai più questi giorni
nei miei ricordi, ci sarà sempre quella donna,
immobile, gigantesca,
che con il suo sguardo fiero,
dall’isola, sovrasta New York.
Quel ponte illuminato, che attraversa il mare
e porta su di se, il peso dei rumori
e delle corse in auto.
Da domani, non sarò più qui, ma sentirò ancora
i tuoi rumori, avrò negli occhi le tue luci
e sentirò nel cuore il tuo calore.
New York addio.                  

                                    Cristina Mambrini

Ricordo

Mi siedo davanti
ai tasti del mio pianoforte,
guardo lo spartito
e le mie mani si posano sui tasti.
Il mio pianoforte,
ricordo,
nei miei sogni di bambina
c’era sempre, ed io, lì davanti a suonarlo.
Il suono è dolce e melodioso
indeciso nell’esecuzione,
ma dentro ad ogni nota,
c’è tutto l’amore che provo per la musica.
La musica…
Moderna, classica, bluse, jazz
non importa
la mia mente e il mio cuore,
ricevono da lei
vibrazioni ogni volta diverse.
La musica…
Una cosa che c’è, sentiamo
e accompagna amore, gioia, dolore.
Ma se per un momento
il silenzio avvolgesse la nostra vita
ed ogni nota del mondo,
si perdesse nel vuoto.
Niente, più niente
solo il silenzio
silenzio nel cuore e nell’anima
e vuoto da riempire con altra musica.

                                  Cristina Mambrini

 

                                     Tel.: 0564 452853
                               Cell. 339 6586018
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A mio padre

Quando ieri, guardavo i tuoi occhi,
vedevo una luce
quella luce che c’era quando ero bambina,
una luce splendente
e lì dentro,
ardeva tutta la tua forza,
la passione per ciò, che ogni giorno facevi,
l’amore per ognuno di noi;
ad ogni figlio un amore diverso,
ma grande; tanto grande da soffocarci.
L’amore per quella famiglia
che con tanta fatica crescevi.
Il lavoro consumava il tuo tempo,
ma le ore per noi, erano quelle di un amico,
erano grandi.
Nei tuoi occhi,
c’era l’azzurro del mare,
la luce del cielo, l’amore per noi.
In ogni momento, anche quello più brutto,
c’era la forza, la voglia di vivere,
la lotta che ogni giorno facevi.
Ora quando guardo i tuoi occhi,
non vedo più quella luce,
ogni giorno pian piano si spegne.
Non c’è più quella forza
c’è tristezza, dolore
c’è l’arrendersi, a quel male
che è più forte di te,
che è più forte di noi,
che è più forte di tutto.
Ora quando guardo i tuoi occhi,
non c’è più l’azzurro del mare,
ma c’è un velo, triste, leggero.
Non c’è più la luce del cielo,
ma c’è un mare in tempesta
che si spegne pian piano al tramonto.
Ora quando guardo i tuoi occhi
c’è l’arrendersi piano.
Ma forse, chissà, quella forza
che io ho amato tanto,
è la forza che dai ad ognuno di noi,
perché un giorno,
sappia dirti anche addio.
                                  Cristina Mambrini

 

Libertà

Libertà di nuotare
in un mare pulito,
Libertà di parlare
ad ognuno, nel mondo,
Libertà di guardare
oltre questo apparire,
Libertà di pensare
a chiunque e dovunque,
Libertà di morire,
se la vita non da ciò che uno si aspetta,
Libertà di pregare
ad oriente e occidente,
Libertà di donare
senza nascondersi al buio
quell’amore che hai dentro,
Libertà di osservare,
gli occhi puri di un bimbo,
e capire che ognuno
ha la sua Libertà.
                             Cristina Mambrini
 

 

Notte

Il buio della notte mi accarezza piano,
dallo scoglio intravedo le stelle che compaiono,
tra le nuvole portate dal vento.
Non vedo più il mare,
ma sento il rumore delle onde,
si infrangono sotto di me
e muoiono in un lungo sussurro.
Gocce d’acqua mi accarezzano il viso,
e ricadono piano sullo scoglio.
E’ silenziosa questa notte
e nel cielo intravedo,
il movimento lento di un gabbiano,
che cerca riposo, dopo il suo lungo cammino.
Lontano, si vedono le luci del faro
che aprono un varco in questa notte
e tende la sua mano alle barche,
che arrivano
e ridanno speranza a chi spera..
Sullo scoglio un pescatore,
aspetta seduto la sua preda,
cercando di ripararsi dalle prime gocce di pioggia
che gli schizzano il viso.
Nel silenzio di questa notte
i miei pensieri si rincorrono, cullati dalle onde,
ascolto la voce del vento
che fa sbattere forte le vele delle barche
e il mio cuore.
Ascolto il leggero brusio del paese vicino,
che piano piano si ferma.
Anche le ultime luci si spengono
ed io rimango sola,
sullo scoglio che si perde nel mare.
                                           Cristina Mambrini
Livia

Era la fine dell’Estate
la mia mano era nella tua
insieme si guardava le stelle.
Ricordo bene quella estate
e ti rivedo ancora,
rivedo il tuo viso circondato da quei capelli grigi,
ed i tuoi occhi, azzurri, sempre pronti a sorridere.
Ti rivedo, nel giardino, sotto il grande pomo,
ti mettevi seduta con il giornale in mano,
ed io mi accoccolavo tra le tue gambe
accarezzando piano la tua pelle,
segnata dal lavoro e dagli anni.
Ricordo le tue fiabe, che mi raccontavi
stavo lì ore ed ore, ad ascoltare.
Eri così bella, per me,
e quando eri vicina ero felice.
Ricordo quella notte,
risento i tuoi lamenti
ed il grande dolore che sentii
quando tu, non sei tornata.
Ti ho odiata, mi avevi detto
- Non ti lascerò mai! -
E invece quella estate, sei andata via.
Ti ricordi? Si guardava le stelle,
e proprio quella sera mi dicevi
- Guarda, lassù, ci sono gli affetti perduti! -
Non volevo che tu andassi tra loro.
Se chiudo gli occhi, sento ancora la tua voce,
la tua mano che stringe la mia,
e che accarezza piano i miei capelli.
Era la fine dell’Estate
e ti ha portato via.
                                           Cristina Mambrini

Gli occhi di un bambino       
I due volti

Vicoli silenziosi,
ponti ricamati e antichi,
sotto di loro l’acqua scorre lenta.
Intorno a me l’incanto del silenzio,
in ogni vetrina, le maschere, deposte sopra i tavoli
si mescolano con i colori.
Non guardano, gli occhi vuoti
non hanno espressione
ma sopra ad ogni volto, raccontano qualcosa.
Si indossano per gioia e per dolore
e sotto di loro, ritrovi la tua forza.
Nascondono gli orrori della vita,
e creano l’illusione di un mondo più felice.
Ma se cade, all’improvviso,
ti accorgi che forse,
quell’oggetto che sembra senza vita,
ha la sua espressione
e tu sei un uomo, anche senza di lei.
                                          Cristina Mambrini

 

Io mi chiedo :
cosa vedono gli occhi di un bambino
quando guardano il mondo
quando si guardano attorno,
forse non hanno più certezze
e nei loro occhi c’è tanto dolore.
Dentro ognuno di loro
c’è l’orrore del sangue versato nella strada
l’orrore,
che gli soffoca la voce
per gridare, parlare anche a chi amano.
Forse non riescono a fare capire
come sono, cosa sono
e intorno a loro, il buio della notte li avvolge.
Se riuscissimo ad entrare in quel mondo
fatto di favole, fantasia, innocenza,
in un mondo d’amore,
ma non l’amore facile
quello che si può dire, così, con le parole
l’amore che con un gesto arriva in fondo al cuore,
quello che solo un bimbo sa dare.
In fondo è così facile
basta lasciarsi andare, saper ascoltare, guardare
aprire il proprio cuore,
lasciare entrare il sole, il vento
lasciarsi accarezzare piano, senza pensare.
O forse non è così facile
perché vorrebbe dire,
dare a loro, ciò che non hai più per te.
Il mondo è in corsa, per arrivare primo.
Dove? Al traguardo.
Quale?….…
Ma l’importante è correre,
non guardare indietro, non ascoltare il pianto di un bambino,
non afferrare la sua mano tesa
correre, non chiedersi chi c’è
che cosa si è lasciato
correre.
E poi? Quando si arriva in fondo?
In fondo…..
In fondo io mi chiedo vale tutto questo?
E quello che nella corsa ci è sfuggito o abbiamo lasciato.
In fondo ….
In fondo chiedono l’amore,
ma forse è una di quelle sensazioni
che nella corsa non abbiamo ascoltato, afferrato e guardato
e se non torni indietro e ti fermi
dentro, non l’avrai mai
e piangeranno ancora, gli occhi di un bambino.

                                                           Cristina Mambrini

L'artista

Cristina Mambrini

ringrazia per l'attenzione

tutti i visitatori

 

 

La Goccia

 

Timidezza

  

Nascondersi sotto un cappello di paglia

che a volte non esiste.

Nascondere la propria timidezza

dietro ad un pallido rossore

che forse nessuno può scorgere

ma mettersi a nudo pian piano

usando soltanto i colori,

che sopra ad una tela bianca

disegnano i pensieri segreti.

 

                              Cristina Mambrini

Una goccia scende lieve, trasparente

lentamente scivola giù, più giù

 cade sulla mia mano.

Il sole riflette i mille colori che sprigiona.

È una goccia di pioggia, fresca

ed io la sento sopra la mia pelle.

 

Una goccia scende piano leggera, calda

scivola sui nostri corpi, lentamente.

Non è il sole a darle i colori

ma è ognuno di noi, è il sudore, la fatica.

Precipita e cade sulla mia mano

ed io la sento sulla mia pelle.

 

Una goccia scende piano, leggera

Notte

 

 

Il buio della notte mi accarezza piano,

dallo scoglio intravedo le stelle che compaiono,

tra le nuvole portate dal vento.

Non vedo più il mare,

ma sento il rumore delle onde,

si infrangono sotto di me

e muoiono in un lungo sussurro.

Gocce d’acqua mi accarezzano il viso,

e ricadono piano sullo scoglio.

E’ silenziosa questa notte

e nel cielo intravedo,

il movimento lento di un gabbiano,

che cerca riposo, dopo il suo lungo cammino.

Lontano, si vedono le luci del faro

che aprono un varco in questa notte

e tende la sua mano alle barche,

che arrivano

e ridanno speranza a chi spera..

Sullo scoglio un pescatore,

aspetta seduto la sua preda,

cercando di ripararsi dalle prime gocce di pioggia

che gli schizzano il viso.

Nel silenzio di questa notte

i miei pensieri si rincorrono, cullati dalle onde,

ascolto la voce del vento

che fa sbattere forte le vele delle barche

e il mio cuore.

Ascolto il leggero brusio del paese vicino,

che piano piano si ferma.

Anche le ultime luci si spengono

ed io rimango sola ,

sullo scoglio che si perde nel mare.

     

                                    Cristina Mambrfini

 

sfiora il mio viso, le labbra.

Il suo colore è la rabbia, il dolore, il rancore

è la voglia di ricominciare,

cade sulla mia mano, ed io la stringo

più forte

e quando riapro le dita

mi accorgo, che è solo una goccia di pianto.

 

                                       Cristina Mambrini

 

L’attesa

 

Nuotate verso il mare

lontano sarà la riva, dove le vostre mani si potranno aggrappare.

Volate verso l’ignoto

chiuse saranno le ali, che vi sorreggeranno nel volo

Scendete verso l’oscuro

lontano sarà la luce, che vi aprirà il cammino.

Correte verso la via

stanche saranno le gambe, che porteranno il peso del vostro corpo.

Salite verso il cielo

dove una Mano, accompagnerà e scalderà la vostra anima

e piano, piano volgete il vostro sguardo verso di noi

che nella solitudine, di un mondo affollato

ancora aspettiamo

 

                                                                Cristina Mambrini

 

La Luce ... lo Spirito

Il sole ieri sera,

come un vecchio stanco,

è andato a dormire lasciando il posto alla notte.

Ora è l’alba e pian piano risorge.

Con i suoi raggi illumina il cielo nero.

La luce risplende lontana,

s’illumina intorno

e i monti laggiù,

s’intravedono circondati da una nebbia leggera.

Le nuove gocce di rugiada bagnano il prato

e come perle d’argento

incorniciano una ragnatela,

tra le rose si sente il profumo del mattino.

Le prime luci cambiano i colori delle cose,

all’orizzonte, le nubi si tingono di rosa,

i raggi filtrano e come lunghe dita

sfiorano calde il mondo.

I miei occhi,

si guardano intorno.......

La luce dello spirito mi invade

In ogni cosa che vedo, c’è pace;

in questo nuovo giorno,

in questo sole che ci scalda e ci fa sentire vivi.

Ogni mattina si sveglia

regalando ad ogni cuore il suo calore,

ad ogni occhio la sua luce,

ad ogni uomo la sua vita.

Ma non c’è “colore” diverso

Non c’è “ Dio “ diverso

c’è la Luce, lo Spirito, la Vita,

c’è l’Amore....... la Pace.

La sua luce è per noi,

ma niente ci chiede

regalando, semmai, ogni giorno qualcosa.

Il Suo silenzio ci parla d’amore.

Guardando il sole,

vedo più che una palla infuocata,

vedo oltre il cielo,

vedo oltre l’universo,

sento lo Spirito che mi rende serena.

La Tua luce è di tutti, la tua fede, è anche mia.

                                    Cristina Mambrini